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Importanza della manutenzione straordinaria dei ponti italiani

Le Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si fanno carico, tra gli altri, di un tema assai delicato come il rapporto fra rischi potenziali e sicurezza, che investe il campo delle responsabilità tanto dei Professionisti quanto dei soggetti proprietari/Gestori/Concessionari e dei loro Amministratori.

Il tema del monitoraggio dei ponti in Italia è trattato in coerenza con le Normative e la letteratura internazionale. Assume una rilevanza significativa l’indicazione di differenti livelli di adeguatezza, operatività e transitabilità, anche al fine di attuare un bilancio ottimale tra risorse disponibili e valutazioni costi-benefici.

Il punto di partenza, di particolare evidenza, consiste nella “… consapevolezza dell’inesistenza del “rischio zero”, nonché l’influenza dei cambiamenti climatici, rispetto al quale si sollecita che questi presupposti devono necessariamente transitare dalle Norme tecniche e nello specifico siano opportunamente trattati nel Nuovo Testo Unico delle Costruzioni, che si stanno predisponendo.

Per la prima volta uno strumento tecnico sarà validato, applicandolo a una serie di tipologie che consentano la verifica delle procedure introdotte.

In particolare, potranno essere validate le novità come: le modalità operative per la classificazione del livello di attenzione (Livello 2), l’esecuzione delle verifiche di sicurezza, i valori dei fattori parziali proposti per tali verifiche, facendo emergere eventuali criticità, di livello tecnico e organizzativo, non immediatamente evidenti, consentendo di elaborare approcci alternativi. Le Linee Guida raccomandano agli Enti Gestori l’adozione progressiva di modelli informativi dell’infrastruttura; modelli creati sulla base dei rilievi, delle prove sui materiali e dei monitoraggi, che vanno a costituire la base informativa dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP).
La struttura delle Linee Guida è articolata in tre capitoli:

  • classificazione e gestione del rischio;
  • valutazione della sicurezza;
  • monitoraggio.

Essi costituiscono un approccio articolato dei processi necessari a implementare, in una logica di prevenzione, la sicurezza delle infrastrutture esistenti.
Un primo elemento, di rilievo, è costituito dalle schede di supporto al rilievo:

  • censimento ponti di Livello 0;
  • descrittive di ispezione ponti di Livello 1;
  • ispezione ponti di Livello 1 – Fenomeni di frana e fenomeni idraulici;
  • valutazione dei difetti;
  • difettologiche;
  • ispezione speciale – Ponti in c.a.p. a cavi post-tesi.

Un secondo elemento è costituito dall’approccio multilivello che consente valutazioni speditive estese a livello territoriale (censimento, ispezioni e la classificazione) puntuali, di complessità maggiore, concentrate su singoli manufatti. Da una prima analisi eseguita sull’intero patrimonio infrastrutturale esistente è definita poi la classe di attenzione da attribuire a ogni ponte e, quindi, il grado di complessità e la tipologia dei successivi approfondimenti eventualmente richiesti, opportunamente graduati ed ottimizzati.

La classe di attenzione di un ponte esistente serve a stabilire l’eventuale priorità di intervento sull’infrastruttura a seguito di un’analisi condotta, almeno di Livello 2; corrisponde inoltre a una stima approssimata dei fattori di rischio.

E’ utile per la definizione di un ordine di priorità e per l’approfondimento delle indagini/verifiche/controlli, nonché per la programmazione degli interventi manutentivi e strutturali necessari. La classe di attenzione è funzione di tre fattori:

  • pericolosità;
  • vulnerabilità;
  • esposizione.
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